31/10/10

numeri che contano

4.919.000 
immigrati presenti in Italia, pari al 7% della popolazione  
(Fonte: Caritas e Fondazione Migrantes, 26 ottobre 2010) 
11,1%contributo degli immigrati al Pil italiano  
(Fonte: Caritas e Fondazione Migrantes, 26 ottobre 2010) 
213.267 imprese con titolare straniero a maggio 2010  
(Fonte: Caritas e Fondazione Migrantes, 26 ottobre 2010) 
119.193 infortuni sul lavoro di stranieri nel 2009, di cui 150 mortali
(Fonte: Inail) 
6.700.000.000 di euro
 Questo l’importo totale delle rimesse degli immigrati in Italia nel 2009  
(Fonte: Caritas) 
5 sono le province da cui provengono oltre il 50% delle rimesse degli immigrati in Italia. 
Sono Roma, Milano, Prato, Firenze e Napoli  
(Fonte: Caritas) 
9% è la percentuale della spesa sociale del comune di Roma destinata ad immigrati e Rom. 
La spesa complessiva sarà pari nel 2010 a 331 milioni di euro  
(Fonte: sindaco di Roma Gianni Alemanno)

Fonte: Italians - Corriere, di Letizia Virtuale

30/10/10

Grecia, ora gli immigrati se ne vanno

Grecia, ora gli immigrati se ne vanno

Un immigrato al lavoro tra le serre di fragole, nella provincia greca di Ilia, da cui proviene il 90% della produzione nazionale. I raccoglitori stranieri, molti dei quali oggi costretti dalla crisi economica al rientro in patria, percepiscono stipendi inferiori alla media, per metà spesso versati ai loro reclutatori
(noborder network  / Flickr)
Raccoglitori immigrati nelle serre di fragole della provincia greca di Ilia, da dove proviene il 90% della produzione nazionale
La Grecia in crisi assiste ad un nuovo fenomeno, l'esodo dei lavoratori stranieri. Un'uscita in massa, causata dalla crisi occupazionale. Il Paese fa i conti: a breve calo demografico, gap di sviluppo ed entrate in rosso per le casse dello Stato
Prima mandavano in patria, ai parenti, 200-300 euro al mese.
Poi hanno cominciato a inviarne solo 20-50. Adesso più nulla: anzi, migliaia di immigrati albanesi, bulgari, rumeni, moldavi e ucraini, in Grecia da anni, quest’estate hanno fatto le valigie, sono saliti su uno dei tanti pullman che dai dintorni dell’ateniese piazza Omonia partono verso Tirana, Sofia o Bucarest con un biglietto di sola andata.

Where refugees come from

Where refugees come from: "Flight & Expulsion - flows
Thousands of people flee their country every year, and the travel patterns are by no means easy to understand. Christian Behrens, in a revamp of a class project, visualizes these refugee movements with three views. The first is a circular network diagram (above), where each slice represents a region or country. Lines represent flight and expulsions.

The second is a sankey diagram that lets you explore between origins and destinations. The fatter the flow, the more people involved.



These might look familiar to you if you've seen Moritz Stefaner's eigenfactor work which visualizes relationships between academic work and journal articles. Like Stefaner, Behrens also made use of some of the functionality offered by the Flare framework, namely the Dependency Graph.

Finally, there is a map that lets you see things geographically. Click on a country, and connected countries are highlighted. Rollover the highlighted countries for the numbers.



All in all, very nice work that lets you explore a complex data set fairly deeply without overwhelming you with too much data at once.

29/10/10

Quando le strade non finiscono a Roma

Mussa Khan by mussakhanQuando le strade non finiscono a Roma: "
Cristiano Corsini /flickr
Tutte le strade, si dice, portano a Roma. Anche quella di Mussa Khan e di migliaia di muhajirin afghani per cui l’Italia è soltanto una tappa della tormentata ricerca di una vita migliore. Qui, tra i cantieri che costeggiano la Stazione Ostiense, si interrompe il racconto di un viaggio che non ha fine
L’autobus 60 percorre rumorosamente il selciato sconnesso, mentre filari di platani oscillano sotto le spinte della brezza serale. Roma è in apparenza la stessa da cui sono partito due mesi fa. Uno dopo l’altro, sfilano oltre i vetri i monumenti della città eterna: le Terme di Diocleziano, Piazza Venezia, il Milite ignoto. Via dei Fori Imperiali va a schiantarsi contro la maestosa mole del Colosseo.

Quanto vale un burundese? - L'espresso


Alessandro Capriccioli
Attorno agli ottomila euro, circa un decimo rispetto alla vita di un italiano. Proprio così: la sentenza che ha ridotto il risarcimento ai familiari di un lavoratore morto «perché era albanese» si basa su una tabella ufficiale del ministero. Che ha effetti agghiaccianti

(26 ottobre 2010)


La notizia è di ieri: un giudice del tribunale di Torino ha deciso
che per stabilire l'ammontare del risarcimento danni da
corrispondere ai familiari di un morto sul lavoro occorre fare
riferimento al reale valore del denaro nell'economia del paese ove
costoro risiedono.

Nel caso di specie, poiché si trattava di un lavoratore albanese,
il giudice ha ritenuto di utilizzare come parametro legale il
coefficiente di conversione della parità di potere d'acquisto tra
Italia e Albania contenuto nella tabella di cui al Decreto del
Ministero del Lavoro del 12 maggio 2003, pari a 0,3983: posto pari
a 72.300 euro il risarcimento che spetterebbe a ciascun genitore
italiano di una persona morta sul lavoro, e tenuto conto che nella
circostanza il giudice ha attribuito al lavoratore deceduto un
concorso di colpa del 20%, il risarcimento dovuto ad ognuno dei
suoi genitori è venuto fuori dal semplice calcolo che segue:

72.300 X 80% X 0,3983 = 23.038

oltre, naturalmente, agli interessi legali sull'importo dovuto,
che hanno portato il risarcimento definitivo a circa 32.000 euro.

Bene, sono andato a ripescarmi la tabella a cui ha fatto
riferimento il giudice nella sentenza, e ho provato a calcolare
quanto sarebbe dovuto, utilizzando lo stesso criterio ed
ipotizzando per comodità un concorso di colpa del danneggiato
analogo a quello in esame, a ciascun genitore di un morto sul
lavoro proveniente da altri paesi, per i quali il coefficiente di
conversione è ancora più basso di quello relativo all'Albania.

Supponiamo, ad esempio, che si trattasse di un lavoratore dello
Sri Lanka, paese per il quale il coefficiente di conversione è
pari a 0,2501: in tal caso la somma dovuta a ciascuno dei suoi
genitori, fatti salvi gli interessi legali, sarebbe stata pari a:

72.300 X 80% X 0,2501 = 14.466

Un po' pochino rispetto a un lavoratore italiano, vero? Ma c'è di
peggio. Se il lavoratore fosse stato dell'Uganda il coefficiente di
conversione da utilizzare sarebbe stato pari a 0,1834, e quindi
ancora più basso rispetto a quello del suo collega cingalese, con
la conseguenza che se l'incidente mortale sul lavoro fosse capitato
a lui a ciascuno dei suoi genitori sarebbe andata la somma
di:

72.300 X 80% X 0,1834 = 10.608

Siamo, ne converrete, su un livello molto basso: eppure ci sono
casi ancora peggiori. Se si fosse trattato di un lavoratore
proveniente dal Burundi il tasso di conversione sarebbe stato
appena 0,1342, con la conseguenza che il risarcimento dovuto a
ciascuno dei suoi genitori in caso di morte sul lavoro sarebbe
stato pari a:

72.300 X 80% X 0,1342 = 7.762
Capito? Secondo il criterio utilizzato a Torino la vita di un
essere umano, per il solo fatto che costui proviene da un paese
sfigato, può valere meno di ottomila euro, ammesso e non concesso
-circostanza non scontata, visti i livelli della mortalità dei
paesi in via di sviluppo- che gli sia rimasto almeno un genitore
vivo.

Ditemi la verità: non provate anche voi un brivido gelido di
terrore?

27/10/10

lingua madre 2010: racconti di donne straniere

05ott
Copertina LM10Mercoledì 27 ottobre alle ore 18.00 al Circolo dei Lettori (Via Bogino 9 – Torino) sarà presentato il libro Lingua Madre Duemiladieci – Racconti di donne straniere in Italia (ed. Seb27), l’antologia di racconti delle autrici selezionate della V edizione del Concorso.
Scarica l’invito

26/10/10

video dossier statistico immigrazone 2010

Finanziamenti formazione stranieri

Il Ministero del lavoro promuove un programma di interventi in 5 regioni meridionali per la prevenzione del lavoro sommerso in particolare di lavoratori stranieri.
5 milioni di euro per interventi di formazione e inserimento rivolti a 3 mila lavoratori disoccupati “in via prevalente extracomunitari”.


È stato firmato tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e le Regioni Sicilia, Campania, Calabria e Puglia, un Accordo di Programma che ha come obiettivo la realizzazione di un intervento sperimentale di politica attiva del lavoro finalizzato alla prevenzione del lavoro sommerso.
L’intervento, nell’ambito dei fondi P.O.N, mira a rafforzare – precisa un comunicato – la cooperazione interistituzionale nell’ambito delle azioni per il coordinamento degli interventi rivolti a contrastare il lavoro illegale che coinvolge con particolare intensità i lavoratori immigrati.

25/10/10

MSNA: mozione della Camera

Minori stranieri non accompagnati: una mozione della Camera impegna il Governo a predisporre misure per prevenire l’allontanamento dei minori dai centri di accoglienza.
Tra le richieste al Governo anche di “adoperarsi per l’effettivo esercizio del diritto di asilo”.
fonte: immigrazioneoggi.it

La Camera dei Deputati ha approvato ieri a larga maggioranza una mozione relativa alle iniziative a tutela dei minori stranieri non accompagnati. Il testo (Mozioni Capitanio Santolini ed altri n. 1-00394, Zampa ed altri n. 1-00361, Di Giuseppe ed altri n. 1-00367, Mussolini ed altri n. 1-00371, Mosella ed altri n. 1-00453, Misiti ed altri n. 1-00455 e Iannaccone ed altri n. 1-00456), che prende spunto dal rapporto sui minori stranieri non accompagnati redatto dall’Anci, impegna il Governo “a predisporre tutte le misure atte a far sì che la permanenza dei minori nell’ambito delle strutture di accoglienza che li ospitano, dopo il rilascio dai centri di prima accoglienza, non sia in alcun modo condizionata da valutazioni di convenienza economica delle strutture stesse, le quali potrebbero indurre i minori ad allontanarsi, favorendone lo stato di clandestinità; a coordinare le opportune iniziative per instaurare una rete di comunità alloggio estesa al territorio nazionale, evitando la concentrazione in alcune regioni, attraverso la quale ospitare i minori stranieri non accompagnati all’atto delle dimissioni dai centri di prima accoglienza, per ripartire equamente il carico finanziario di tale ospitalità, valutando se porre a carico dello Stato le spese dell’accoglienza a lungo termine di questi minori”.

24/10/10

dossier statistico immigrazone 2010




telefono-casa

Nasce l’help desk telefonico “Ritorno 06.69941477”, il numero unico per il ritorno volontario assistito.
 Fonte: immigrazioneoggi.it

È una iniziativa del progetto Nirva promossa da Aiccre, Cir e Oim.


Inizierà oggi l’attività dell’help desk telefonico “Ritorno 06.69941477”, il numero unico per le informazioni ai migranti e alle migranti, alle realtà territoriali e alla cittadinanza sul ritorno volontario assistito.
Si tratta di un’iniziativa del progetto Nirva (Networking italiano per il rimpatrio volontario assistito), quale strumento attivato in sinergia con il parallelo progetto di campagna informativa nazionale “Ritornare”. Il numero unico verrà presentato oggi presso la sede dell’Aiccre (Associazione dei comuni d’Europa). Obiettivo del progetto è quello di incentivare l’opzione del ritorno volontario assistito, attraverso il coinvolgimento degli enti territoriali e mettendo al centro la volontà e la scelta dei migranti.
L'intervento è promosso da Aiccre, in partnership con Cir ed Oim ed è co-finanziato dall’Unione europea con il Fondo europeo rimpatri e dal Ministero dell’interno. Nel corso della conferenza sarà inoltre presentato anche il sito web http://www.retenirva.it/, una rete intranet che permetterà la comunicazione a distanza tra i componenti e la segnalazione on-line dei casi dai territori.

L’inclusione finanziaria degli immigrati, un passo verso l’integrazione.

ImmigrazioneOggi/videoweb : L’inclusione finanziaria degli immigrati, un passo verso l’integrazione.

Sei video interviste su ImmigrazioneOggi per comprendere le strategie degli istituti di credito per favorire il rapporto con gli immigrati.


Apre un conto corrente bancario prevalentemente per esigenze familiari, si rivolge alla banca per trasferire denaro sopra il migliaio di euro, chiede mutui e l’accredito dello stipendio ma non ha grandi esperienze di risparmio se non attraverso il tradizionale “libretto”, è poco esperto di strumenti finanziari ed ancora piuttosto diffidente: è il profilo del cittadino immigrato che si rivolge alle banche italiane delineato nel convegno Sfida per l’integrazione: inclusione finanziaria degli immigrati organizzato dall’Abi e dalla Fondazione Ethnoland il 27 settembre scorso.
Un convegno che, sin dal titolo, ha posto l’attenzione sull’inclusione finanziaria degli immigrati come tappa importante per l’integrazione sociale ed ha rappresentato occasione di confronto tra il mondo finanziario e quello associativo per mettere a punto nuove strategie adatte a garantire un migliore rapporto tra immigrati e banche.
Da diverso tempo, infatti, le principali banche italiane hanno attivato nuovi servizi o adattato quelli già esistenti per rispondere alle esigenze della clientela immigrata.
ImmigrazioneOggi, presente al convegno, attraverso le considerazioni di rappresentanti del mondo finanziario italiano, ha voluto approfondire le difficoltà incontrate dai cittadini immigrati nel rapportarsi alle banche, l’efficacia dei servizi a loro rivolti, le sfide ed i progetti futuri.
Il video L’inclusione finanziaria degli immigrati contiene i contributi di Gianna Zappi, responsabile CSR Abi; Otto Bitjoka, presidente Fondazione Ethnoland; Paolo Caroli, direttore generale Extrabanca; Andrea Gnetti, responsabile Mass Market Clients Unicredit; Carolina Gianardi, responsabile Privati ed Imprese BancoPosta; Maria Grazia Compri, responsabile “Progetto Immigrati” Banco Popolare.

21/10/10

occidente estremo



I due imperi, il mondo futuro dove la Cina batte l'America

"Occidente estremo" è il nuovo lavoro di Federico Rampini che spiega gli scenari che ci attendono. Tra rischi e scommesse

di LUCIO CARACCIOLO
ABBIAMO voluto credere di vivere una crisi globale. Di fatto, sperimentiamo la crisi dell'Occidente. Destinata ad accelerare lo spostamento del baricentro mondiale verso l'Oriente asiatico. Osservare insieme la ritirata degli Stati Uniti e l'avanzata della Cina è la prospettiva scelta da Federico Rampini, corrispondente di Repubblica da New York e, in precedenza, da San Francisco e da Pechino. Tale somma di esperienze dirette e prolungate consente a Rampini di tracciare nel suo ultimo saggio, Occidente estremo (Mondadori, pagg. 324, euro 18), la parabola apparentemente inarrestabile del cambio al vertice del pianeta, che dovrebbe consumarsi entro la metà del secolo.
Un viaggio affascinante nelle dinamiche della storia che si sta compiendo sotto i nostri occhi, a un ritmo troppo accelerato per non generare smarrimento. Questo libro ci aiuta a cogliere l'essenza del cambiamento in corso. Ne ferma i caratteri di fondo, offrendone un'interpretazione spesso sorprendente, chiara ma non semplicistica né consolatoria. Perché Rampini non si ferma a definire il quadro entro cui misurare il declino americano e la rimonta cinese, ne rileva i chiaroscuri che complicano e rendono meno prevedibile il parallelismo fra declino della potenza americana e ascesa dell'impero cinese. E ci lasciano, forse, qualche speranza.

20/10/10

Quell'applauso ad Alessio che ferisce i romeni


di CHIARA SARACENO, La Repubblica

Non ho dubbi che Alessio Burtone non intendesse uccidere l'infermiera romena quando le ha sferrato un pugno nel metrò di Roma. Ma lo stesso vale forse per la giovane romena che qualche anno fa colpì con l'ombrello un'altra giovane donna, italiana, perforandole un occhio e causando così un'emorragia violenta che provocò una morte quasi immediata.

continua

18/10/10

Provincia, cresce la popolazione mancano servizi, immigrati integrati

Presentato lo studio «Capitale metropolitana, periferie comuni». Zingaretti: «l'integrazione grande opportunità per l'economia»

ROMA - Il rapporto «Capitale metropolitana, periferie comuni», a cura della Provincia di Roma riporta numeri e cifre sui temi del lavoro, dell'integrazione degli immigrati, della mobilità locale e verso la città di Roma, dei servizi e della cultura. Un quadro dal quale esce la condizione sociale, economica e territoriale della Provincia di Roma. 1000 residenti intervistati per i 24 quartieri presi in considerazione tra Roma ed i comuni della provincia di prima cintura.

L'INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI - Quasi la metà del campione preso in considerazione per la realizzazione del rapporto «Capitale metropolitana, periferie comuni», a cura della Provincia di Roma, considera buono il livello di integrazione degli immigrati nei propri comuni. Il 4% ritiene alto l'indice di integrazione mentre per il 20% è quasi nullo. Inoltre il 69% si dichiara molto d'accordo sulla necessità di favorire l'integrazione contro il 18% che ritiene corretta l'affermazione che non ci sia posto per gli immigrati. «Quando c'è una buona integrazione, - ha detto Zingaretti - gli immigrati non vengono visti come un problema anzi spesso vengono visti come un 'opportunità per rivitalizzare l'economia locale e questo fa giustizia alle tante sciocchezza che ogni tanto si dicono che spesso si dicono per creare paura e lucrare su questo».

la fine del multiculturalismo


Angela Merkel declares death of German multiculturalism

Chancellor's remarks, which claimed multiculturalism had 'failed utterly', interpreted as a shift rightwards from previous views
    Chancellor Angela Merkel has declared the death of multiculturalism in Germany, saying that it had "failed utterly" , in what has been interpreted as a startling shift from her previous views. The German leader said it had been an illusion to think that Germans and foreign workers could "live happily side by side".
    "We kidded ourselves for a while that they wouldn't stay, but that's not the reality," she said at a conference of the youth wing of her Christian Democratic Union party at the weekend, referring to the gastarbeiters, or guest workers, who arrived in Germany to fill a labour shortage during the economic boom of the 1960s.
    "Of course the tendency had been to say, 'let's adopt the multicultural concept and live happily side by side, and be happy to be living with each other'. But this concept has failed, and failed utterly," she said, without elaborating on the nature and causes of this failure.
    Merkel's verdict marks a shift in her previously liberal line on immigration which had always put her at odds with the more conservative wing of the party.
    While she stressed in the same speech that immigrants were welcome in Germany and that Islam was a part of the nation's modern-day culture, her remarks positioned her closer to Horst Seehofer, the Bavarian state premier of the Christian Social Union, who last week called for an end to immigration from Turkey and Arab countries.
    They also align her with Thilo Sarrazin, the former Bundesbank member whose book on how the failure of many of Germany's 16 million immigrants to integrate was contributing to Germany's decline led to his dismissal.
    Sharing the same podium as Merkel in Potsdam, Seehofer also said "multiculturalism is dead" and that both the rightwing parties were committed to a "dominant German culture". If Germany did not revise its immigration policies, he said, it was in danger of becoming "the world's welfare office".
    Seehofer insisted his statement was "an attempt to stop rightwing lunatics" but Jürgen Trittin, for the Greens, called the comments "shabby" and in danger of "lending social acceptability to views similar to those of rightwing extremists". There is a labour shortage in Germany. The chamber of industry and commerce has said Germany is short of 400,000 skilled workers and the gap costs €25bn a year, equivalent to 1% of growth annually.
    While industrialists have called on the government to remove obstacles stopping more skilled workers entering Germany, citing lengthy bureaucratic procedures as well as unrealistic thresholds, others say that long-term unemployed German workers should be given more of a chance first. Merkel insisted in her speech that immigrant workers should not be considered "until we have done all we can to help our own people to become qualified and give them a chance".
    The issue has caused tension within Merkel's year-old coalition with the pro-business Free Democrats.
    Labour minister Ursula von der Leyen, a member of Merkel's party, has said it was an illusion to believe people were queueing up to enter Germany.
    "For several years more people have been leaving our country than entering it," she said in an interview. "Wherever it is possible, we must lower the entry hurdles for those who bring the country forward."
    Merkel faces pressure to take a tougher line on immigration, particularly on so-called "integrationsverweigerer" or those immigrants who show a lack of willingness to adapt to the majority culture, by, for example, refusing to attend German language classes.
    While trying to embrace both sides of the debate, including repeatedly calling on Germans to accept that foreigners are a part of their country, Merkel cannot have ignored the popular response with which Sarrazin's book was received, nor the repeated polls in which Germans have indicated a growing intolerance towards immigrants which observers say is linked to fears about economic stability, even though the economy is showing strong signs of recovery.
    Last week a study by the Friedrich Ebert foundation found more than 30% of people questioned agreed that Germany was "overrun by foreigners", while a similar number said they believed that some immigrants had only come to Germany to take advantage of its social welfare, and therefore "should be sent home when jobs are scarce".
    Chancellor Angela Merkel says multiculturalism in Germany has 'failed utterly'. She tells a conference of the youth wing of her Christian Democratic Union party that Germans and foreign workers could not 'live happily side by side' Link to this video

    Angela e dell'integrazione




    FOnte: stranierinitalia.it


    Berlino, 18 ottobre 2010 - "Il modello multiculturale in Germania è fallito".
    Sono le parole del cancelliere tedesco, Angela Merkel pronunciate durante il congresso dei giovani di Cdu e Csu a Potsdam.

    Il cancelliere ha spiegato che il modello di una Germania multiculturale, dove coabitino armoniosamente diverse culture, è "totalmente fallito". "La Germania non ha mano d'opera qualificata e non può fare a meno degli immigrati, ma questi si devono integrare e devono adottare la cultura e i valori tedeschi" ha sottolineato la Merkel.

    Il dibattito sull'immigrazione divide la Germania, dopo la pubblicazione del saggio "La Germania si disfa" (Deutschland schafft sich ab) di Thilo Sarrazin, nel quale l`ex senatore socialdemocratico ed ex membro del direttorio della Bundesbank dichiara che gli immigrati, in prima linea gli arabi e i turchi, ridurranno il quoziente intellettivo medio dell'intera popolazione tedesca, perché l'intelligenza sarebbe un fattore ereditabile geneticamente.

    14/10/10

    piano immigrazione provincia di Roma: 7 milioni nel 2010

    Foto di mappamondo

    Più di sette milioni di euro con cui finanziare, per il 2010, 104 interventi su tutto il territorio. Questi i numeri del Piano provinciale sull’immigrazione. Dei 104 interventi finanziati, tre sono gestiti direttamente dalla Provincia, 62 ricadono sul territorio del Comune di Roma e 39 sul territorio della provincia.

    I tre progetti gestiti dalla Provincia di Roma contano in tutto su un importo di due milioni e 500 mila euro: il primo riguarda la costituzione di 13 centri servizi per l' immigrazione, il secondo un centro polivalente per l’informazione e il sostegno all’autoimprenditorialità degli immigrati e il terzo è un progetto di ricerca dell’osservatorio sulle migrazioni.

    "I processi di integrazione - ha affermato il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti - sono impetuosi e cresceranno sempre di più. Servono politiche di integrazione che trasformino la presenza degli immigrati anche in opportunità per tutti perché se non si governano questi processi esplodono i problemi. Per questo motivo finanziamo tante cooperative, per fare in modo che sui territorio siano più presenti le opportunità di aggregazione, di formazione, di integrazione e di lavoro per evitare che esplodano conflitti. In Provincia c’è una politica per l’immigrazione che vedrà protagoniste migliaia di persone".

    "I tre progetti gestiti dalla Provincia - ha detto l'assessore provinciale alle Politiche sociali Claudio Cecchini - contano in tutto su un importo di due milioni e 500mila euro. Il primo riguarda la costituzione di 13 centri servizi per l'immigrazione, il secondo un centro polivalente per l'informazione e il sostegno all'autoimprenditorialità degli immigrati, e il terzo è un progetto di ricerca dell'osservatorio sulle migrazioni".

    I 104 progetti del piano provinciale possono essere classificati in 45 centri di accoglienza e di integrazione sociale, 31 progetti di integrazione scolastica, 8 di educazione interculturale, 9 di orientamento ai servizi del territorio, 5 di accoglienza residenziale, un Centro servizi, un incubatore di impresa, un progetto di ricerca dell' osservatorio sulle migrazioni e 3 di promozione e rafforzamento dell' associazionismo.

    13/10/10

    maroni, rumeni, numeri

    maroni, rumeni, numeri

    di Sergio Briguglio
    Cari amici,
    il Ministro Maroni, per non lasciare l'esclusiva delle corbellerie a Veltroni, e' intervenuto ieri sulla questione dei rumeni, della minaccia da essi rappresentata e delle misure adottabili per il loro allontanamento.

    In particolare, Maroni ha dichiarato che

    a) l'ingresso della Romania nel sistema Schengen puo' dar luogo a nuovi imponenti flussi di cittadini rumeni verso il nostro paese;
    b) oggi, in base alla normativa europea, e' possibile allontanare i cittadini comunitari dall'Italia solo per motivi imperativi di pubblica sicurezza;
    c) a chi invece resti in Italia per piu' di tre mesi, pur non avendo i requisiti previsti per il soggiorno prolungato, non sono applicabili sanzioni.
    Maroni ha anche sostanziato le sue affermazioni, ricordando che, nei primi nove mesi del 2010, ''sono stati rintracciati 1.412 romeni in posizione irregolare: 327 sono stati rimpatriati coattivamente, 858 hanno lasciato volontariamente l'Italia e 227 non sono stati allontanati" (il mancato allontanamento di questi ultimi essendo dovuto appunto, a parere di Maroni, alle carenze della normativa).

    Osservo, sotto un profilo puramente tecnico, quanto segue.

    veltroni: ammissione a punti

     
    Cari amici,
    nell'ambito dell'assemblea nazionale del PD sono state presentate proposte relative a una riforma della politica di immigrazione.

    Una di queste mi preoccupa, almeno per come e' stata presentata dalla stampa. Il Corriere della Sera di sabato l'ha attribuita a Veltroni. Prendo per buona questa attribuzione, anche se non escludo che sia un po' imprecisa.

    Riporto qui due brevi stralci della proposta:

    "Vogliamo assicurare attraverso l'introduzione di un sistema d'ammissione a punti che avremo gli immigrati di cui la nostra economia ha bisogno, ma non di piu'. Con il ritorno della crescita vogliamo vedere crescenti livelli di occupazione e salari crescenti, ma non crescente immigrazione."

    "Eta', sesso, stato civile, istruzione, specializzazione, conoscenza della lingua, della cultura, dell'ordinamento del paese, si combinano in un punteggio, o valutazione, dell'ammissibilita' dei candidati all'immigrazione."

    Veltroni - sia detto per inciso - in passato si e' distinto per interventi improvvidi in materia di immigrazione. Penso a quando, da sindaco di Roma, all'indomani dell'omicidio Reggiani, pretese dal Governo l'adozione immediata di un decreto-legge che facilitasse l'espulsione dei rumeni. Il decreto-legge (181/2007) decadde senza essere convertito in legge; fu sdoppiato in due provvedimenti: un nuovo decreto-legge (249/2007), anch'esso lasciato decadere, e un decreto legislativo, varato poi con opportune modifiche. Veltroni stesso, presentatosi, a conclusione di quel periodo, come candidato premier e segretario del PD, decadde. Ora ci propone nuovi frutti del suo pensiero.

    Spiego perche' non sono d'accordo con la proposta.

    10/10/10

    Gli studenti stranieri nella scuola italiana: avanzano le ‘seconde generazioni’

    Nonostante la crisi e la diminuzione recente delle migrazioni internazionali, la quota di alunni stranieri nella scuola italiana è ancora destinata a crescere almeno per un decennio:  se nello scorso anno scolastico i bambini stranieri iscritti alla prima elementare erano circa 50.000 e rappresentavano poco meno del 9% dei 'primini', un recente studio della Fondazione Agnelli, curato da Stefano Molina e Rita Fornari.


    09/10/10

    Liu Xiaobo premio Nobel




    L'attivista democratico cinese Liu Xiaobo, in carcere dal 2009 per aver diffuso il documento Carta 08, in cui si chiedono riforme politiche, compresa la libertà di riunione, di stampa e di religione, è il vincitore del Nobel per la Pace. Una decisione che la Cina ha fortemente criticato definendola "un'indecenza" che va contro le finalità del premio. Secondo quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri, Pechino ha reso noto inoltre che l'assegnazione a Liu avrà delle ripercussioni sulle relazioni tra Cina e Norvegia e ha convocato l'ambasciatore norvegese per protestare. Netta, ma di segno opposto, la replica di Barack Obama. Il presidente degli Stati Uniti, che l'anno scorso ha ricevuto lo stesso premio, ha reso omaggio a Liu Xiaobo e ne ha chiesto la liberazione.
    Intanto, secondo quanto riferito da diverse agenzie, almeno una ventina di dissidenti che festeggiavano l'assegnazione del Nobel, sarebbero stati arrestati nella capitale cinese. Secondo quanto riportato dall'avvocato a tutela dei diritti umani, Teng Biao, gli arresti sono avvenuti dopo le cinque del pomeriggio (ora locale, quando in Cina si è venuta a sapere la decisione di Oslo) in diverse zone di Pechino e piccoli gruppi di attivisti si disponevano a riunirsi in bar e ristoranti per celebrare la concessione del Nobel a Liu.

    Il Comitato norvegese del Nobel, che nei giorni scorsi ha ricevuto numerosi inviti da Pechino a non fare questa scelta, ha reso omaggio a Liu per la sua "lunga e non violenta lotta per i diritti umani fondamentali.
    Liu Xiaobo fu condannato a 11 anni di carcere il 25 dicembre scorso per "incitamento a sovvertire il potere dello stato". I suoi avvocati, afferma Amnesty, hanno avuto soltanto 20 minuti di tempo per presentare la loro arringa, in un processo che è durato meno di tre ore.
    Secondo un messaggio diffuso su Twitter, poliziotti cinesi si sono recati nell'abitazione di Liu Xiaobo a Pechino subito dopo l'annuncio del premio.

    Chi è Liu Xiaobo - Nato nel 1955 nella città industriale di Changchun, nel nordest della Cina, Liu era un giovane e brillante professore universitario di letteratura quando scoppiò il movimento studentesco del 1989 e fu tra gli intellettuali che si schierarono con i giovani, partecipando con i dirigenti studenteschi Wang Dan e Wu'er xi alla fondazione dell' Federazione Autonoma degli Studenti che fu la struttura dirigente delle proteste.
    Più volte, Liu partecipò al fianco degli studenti ai falliti tentativi di dialogo con le autorità. La situazione su piazza Tienanmen, occupata dagli studenti democratici, precipitò tra la fine di maggio e l' inizio di giugno, quando fu chiaro che i riformisti del Partito Comunista, guidati dal segretario Zhao Ziyang, erano stati sconfitti e che il leader supremo Deng Xiaoping aveva scelta la via della repressione.
    Il primo giugno Liu, insieme al popolare cantante taiwanese Hou Dejan, aderi' allo sciopero della fame proclamato dagli studenti. Nelle ore e nei giorni successivi Liu Xiaobo, secondo Andrew J. Nathan e Perry Link, autorevoli sinologi e responsabili della pubblicazione del libro The Tiananmen Papers - che rimane la ricostruzione più completa di quei drammatici avvenimenti -, si adopero' per cercare di convincere i giovani ad evacuare la piazza prima dell' intervento dell' esercito. Non ebbe successo, e il 4 giugno i soldati dell' Esercito di Liberazione Popolare sgombrarono la piazza con la forza, uccidendo centinaia di persone. Pochi giorni dopo Liu Xiaobo, accusato di essere una delle "mani nere" che secondo il Partito Comunista Cinese manovravano gli studenti fu arrestato e trascorse 18 mesi in prigione dopo essere stato condannato come "controrivoluzionario".
    Nel 1995 fu condannato a tre anni in un campo di "rieducazione attraverso il lavoro" per aver diffuso articoli critici verso il governo. Scontata la pena, gli fu vietato di continuare ad insegnare. L' ex-professore continuo' a criticare il regime autoritario con saggi e articoli che venivano pubblicati all' estero e diffusi clandestinamente in Cina. Negli anni precedenti al suo arresto, Liu era diventato uno dei principali punti di riferimento per gli dissidenti cinesi e gli attivisti dei gruppi internazionali per i diritti umani. E' sposato con Liu Xia, anche lei un' insegnante. La coppia non ha figli.

    Amnesty: "La Cina liberi gli altri attivisti in carcere - Appresa la notizia del Nobel per la Pace a Liu Xiaobo, Amnesty International ha chiesto alle autorità cinesi di rilasciare tutti i prigionieri di coscienza. "Il premio Nobel per la pace a Liu Xiaobo è un riconoscimento importante. Speriamo che terrà accesi i riflettori sulla lotta per le libertà fondamentali e per i diritti umani per cui Liu Xiaobo e altri attivisti cinesi si battono", ha dichiarato in una nota Catherine Baber, vicedirettrice del Programma Asia Pacifico di Amnesty International. "Il premio tuttavia - ha aggiunto - potrà fare davvero la differenza se stimolerà una maggiore pressione internazionale per ottenere il rilascio di Liu Xiaobo e degli altri attivisti in carcere solo per aver esercitato il loro diritto alla libertà d'espressione". Amnesty International proseguirà la sua campagna per il rilascio di Liu Xiaobo e degli altri promotori di 'Carta 08' in carcere.

    Guarda tutti i video sui premi Nobel del 2010:

    Marcia indré

    from Andrea Sarubbi

    Credo che la storia l’abbiate letta, e se non l’avete letta vi prego di farlo. È la storia dei rom a Milano, che vi riassumo brevemente: il ministro dell’Interno aveva fatto un piano per l’emergenza, firmato con le associazioni di volontariato, che prevedeva lo sgombero di due campi in cambio di un aiuto a trovare casa e lavoro. Poi si è ricordato di essere un dirigente leghista in campagna elettorale, perché a Milano si vota in primavera, e con l’aiuto del Comune (Pdl, in campagna elettorale pure loro) si è rimangiato tutto. A quel punto, la Chiesa – che si occupa in prima linea di quei due campi, attraverso la Caritas ambrosiana e la Casa della carità – si è, come dire, alterata: tanto da uscire, proprio in queste ore, con un durissimo comunicato del cardinale Tettamanzi.
    Qualcosa di simile, nel metodo, era successa a Roma alcuni mesi fa: il Comune aveva chiesto alle associazioni di avanzare proposte concrete, dopodiché – senza neppure prenderle in considerazione – aveva preferito mettere la polvere sotto il tappeto, sgomberando Casilino 900 e spostando tutti i suoi abitanti in altri campi nomadi già esistenti. La Comunità di Sant’Egidio, per protesta, abbandonò il Tavolo di confronto e da allora non ci è più rientrata.

    08/10/10

    braccianti in sciopero


    I lavoratori immigrati incrociano le braccia nel casertano. “Non lavoro a meno di 50 euro”

    Venerdì 8 ottobre i lavoratori immigrati hanno scioperato contro i caporali che ogni giorno li reclutano in nero. Una protesta finalizzata a denunciare la situazione di sfruttamento, richiamando l’attenzione di istituzioni nazionali e locali sulle condizioni disumane in cui versano tantissimi lavoratori immigrati, che oltretutto ricevono solo 25 euro per 12 ore di lavoro.  Lo slogan lanciato dal Movimento dei migranti e dei rifugiati è  “Oggi non lavoro a meno di 50 Euro”. Le iniziative si sono svolte a Licola, Pianura, Quarto, Casal di Principe, Castelvolturno, Villa Literno, Baia Verde, Giugliano, Qualiano, Afragola, Arzano, Scampia, Caivano.

    corsi gratuiti di italiano


    Corsi gratuiti con il progetto “Italiano per tutti”

    Corsi gratuiti di italiano su più livelli e in orari flessibili, realizzati in collaborazione con l’editore Kentauro e la Consulta Immigrati del IX Municipio, finalizzati all’ottenimento del certificato di conoscenza della lingua italiana (PLIDA).
    Dal 25 Ottobre 2010 al 15 aprile 2011, in Via Appia Nuova 361   (Fermata Metro A  Furio Camillo)
    Info:  : koine_casadeipopoli@democraticiappio.it

    06/10/10

    sbarco nel lazio (e nn sono americani)


    Nuove rotte: barcone con 70 immigrati a Latina
    25 sono egiziani, saranno rimpatriati

    Uno sbarco organizzato in più punti della costa laziale, finito con il motore in avaria. Una settantina di immigrati - solo 25 secondo il Dipartimento della Pubblica Sicurezza - gli stranieri tutti di origine egiziana che all'alba di lunedì sono arrivati sul litorale di Latina, in località Capoportiere, con un barcone arenatosi sulla spiaggia

    I "viaggi della speranza" per la prima volta approdano sulle coste laziali: un barcone di 20 metri, con a bordo decine di clandestini, dopo 10 giorni di viaggio dal nord Africa, è sbarcato all'alba sulle coste di Latina, in località Capoportiere. Un viaggio che per le forze dell'ordine è stato pianificato da un'organizzazione dietro pagamento di una somma non inferiore ai 2 mila euro.L'allarme è scattato intorno alle 5 di lunedì mattina, quando un peschereccio ha notato l'imbarcazione sospetta, da cui fuoriusciva fumo, che si avvicinava alla costa. E' bastato poco per chiarire che si trattava di uno sbarco di clandestini.



    Si ipotizza che gli immigrati a bordo del peschereccio fossero circa 70, ma in serata il Dipartimento di pubblica sicurezza ha fatto sapere che sono sbarcati in 25, tutti egiziani che verranno immediatamente rimpatriati. Si ipotizza però che sul peschereccio ci fossero più persone: all'arrivo delle forze dell'ordine infatti alcuni clandestini hanno fatto perdere le tracce, probabilmente utilizzando altri gommoni. Non solo. Tra le ipotesi anche quella che l'organizzazione abbia provveduto ad un supporto via terra per i clandestini: 14 infatti sono stati trovati sulla spiaggia di Latina e altri 11 invece ad Anzio, che dista diverse decine di chilometri dal capoluogo pontino.

    All'appello ne mancherebbero altri 25, secondo le stime delle forze dell'ordine che hanno raccolto le prime discordanti testimonianze degli immigrati identificati. Non è stato possibile al momento alcun accertamento sul peschereccio che li ha portati fin qui nè sulla rotta dell'imbarcazione e sul luogo di partenza. Le forze dell'ordine non escludono al momento nessuna possibilità, compresa l'ipotesi che vi fosse a Latina una base che abbia fornito vestiari e viveri. Sulla spiaggia di Latina, infatti, sono stati trovati pacchi contenenti vestiario e viveri. A circa 100 metri dal peschereccio, individuato dalle forze dell'ordine a largo di Latina, è stato ritrovato anche un gommone, risultato rubato tre giorni fa nel capoluogo pontino., compreso e non sottovalutato".

    Disoccupazione straniera


    Nel Nord Est un nuovo disoccupato su quattro è straniero.
    Fonte: immigrazioneoggi.it 

    Sono loro le prime vittime della crisi.
    I senza lavoro stranieri sono 47mila, per il 2010 le aziende continueranno a chiedere manodopera straniera per le basse qualifiche con il rischio di non reinserire gli espulsi.


    Nel Nord Est dall’inizio della crisi il numero di disoccupati è aumentato di quasi 65mila unità, di cui 17mila sono stranieri. Questo significa che dei nuovi disoccupati, il 26,3% è straniero.
    Questo uno dei risultati dello studio della Fondazione Leone Moressa che ha analizzato le dinamiche occupazionali degli stranieri nel Nord Est dalla metà del 2008, ossia il periodo da cui si ipotizza l’inizio della crisi economica.
    Secondo lo studio, l’attuale tasso di disoccupazione degli stranieri si attesta nel Nord Est al 13,4%, contro una media territoriale del 5,5%, quindi poco meno di dieci punti percentuali in più. Il Veneto è la regione che mostra il tasso più contenuto (12,8%), mentre per Trentino A.A. e Friuli V.G. si tratta, rispettivamente, del 14,2% e del 15,5%.

    05/10/10

    le nuove schiavitù

    Save the children (a cura di)
    agosto 2010
     
    Si allarga il bacino dei minori stranieri sfruttati. Sono nigeriane e provenienti dall'Europa dell'Est le giovani ragazze vittime di tratta mentre sono soprattutto afgani, egiziani e bengalesi i ragazzi costretti a lavorare in nero o allo spaccio. Tutto questo per ripagare i debiti contratti con i trafficanti per raggiungere l'Italia. Lo riferisce Save the children nel dossier "Le nuove schiavitù" pubblicato lo scorso 23 agosto.


    Tra il 2000 e il 2008 risultano 986 i minori stranieri vittime di tratta e di grave sfruttamento inseriti in programmi di protezione. Attualmente, riferisce il direttore di Save the children Valerio Neri, i minori stranieri non accompagnati presenti nel nostro paese sono 4.466, un bacino di potenziali vittime molto ampio. Sono infatti molti i giovani che arrivano in Italia e scappano dalle comunità di accoglienza tornando a vivere in strada in condizione di semiclandestinità o quelli che non entrano in contatto con i servizi di assistenza e rimangono esposti a molti rischi. L'obiettivo delle fughe è la ricerca di un lavoro anche illegale per ripagare il debito contratto dalle loro famiglie con i trafficanti per raggiungere l'Italia.

    SE MI AIUTI, EMIGRO

    di Filippo Belloc e Antonio Nicita 01.09.2010
    Serve aumentare gli aiuti per fermare l'immigrazione dall'Africa verso l'Europa? L'analisi econometrica mostra che tanto più un paese riceve aiuti economici internazionali, tanto più da lì si origineranno flussi di migrazione e tanto più un paese eroga aiuti, tanto più riceverà immigrazione. Perché la scelta di emigrare sarebbe sempre più guidata dalla percezione della povertà relativa e non dalla povertà assoluta. Gli aiuti vanno dunque ancorati a progetti specifici e verificabili, volti a generare un flusso di reddito certo per i lavoratori residenti.
    Per fermare l’immigrazione dall’Africa verso l’Europa servirebbero almeno 5 miliardi di euro all'anno di aiuti economici. Parola del Muammar Gheddafi. Tuttavia, al di là dei possibili problemi umanitari connessi con misure di contrasto indiscriminate, la relazione tra aiuti e immigrazione è tutt’altro che univoca.
    RISORSE PER FUGGIRE

    04/10/10

    Milano, Italia: quando la caccia al Rom serve a parlare (male) ai ceti popolari

    “Roma Libera” chiedono i manifesti di un consigliere comunale romano del PDL. Dal traffico e dalla precarietà? Macché: libera “dai campi abusivi Rom”. Il consigliere in questione è un ammiratore del presidente Sarkozy e, oltre a rivendicare i “successi” della giunta Alemanno nel settore dell’immigrazione, è sulla stessa lunghezza d’onda dei suoi colleghi milanesi. Sarkozy, Moratti, Alemanno: tre leader di destra in difficoltà, che non trovano risposte alla crisi economica e che si accaniscono contro i Rom per far risalire un po’ i propri consensi. Vale la pena capire quale battaglia culturale sta combattendo questa destra e perché, finora, la sinistra è rimasta senza parole.
    1. Come spiega Alessandro Coppola in un articolo su Rassegna.it, a Milano la destra gioca su più tavoli con un obiettivo preciso: aumentare le cause di quella stessa paura che poi le farà vincere le elezioni. Per esempio facendo chiudere i negozi prima e quindi rendendo più deserte e più insicure le strade. O peggio ancora, non facendo alcun lavoro di integrazione sugli immigrati, rendendoli più marginali e quindi più facilmente contigui con i circuiti criminali o anche solo più “arrabbiati” contro gli italiani. Chi voglia capire come sarà Roma dopo la cura Alemanno può farsi un giro per la Milano governata dalla destra dal 1993.

    statistiche stranieri eurostat 2010

    Al 1° gennaio 2009 sono 31,9 milioni i cittadini stranieri residenti nei 27 paesi membri dell'Unione europea, con un'incidenza sulla popolazione totale del 6,4%. Lo ha rilevato l'ultimo rapporto dell'Eurostat - l'Ufficio statistico delle Comunità europee.


    I paesi con la presenza maggiore di residenti stranieri sono la Germania (7,2 milioni), la Spagna (5,7 milioni), il Regno Unito (4 milioni), l'Italia (3,9 milioni) e la Francia (3,7 milioni). Mentre l'incidenza più alta rispetto alla popolazione locale si registra nel Lussemburgo (44%), seguono la Lettonia (18%), Cipro e l'Estonia (16%), la Spagna (12%), l'Irlanda (11%) e l'Austria (10%). L'incidenza degli stranieri è invece al di sotto dell'1% in Romania, Polonia, Bulgaria e Slovacchia.

    Degli oltre 30 milioni di stranieri presenti nell'Unione, 11,9 milioni provengono da uno dei paesi dell'Ue, 7,2 milioni da un paese europeo, 4,9 milioni dall'Africa, 4 milioni dall'Asia e 3,3 milioni dall'America. Il gruppo più numeroso degli stranieri europei è rappresentato dai rumeni (2 milioni), polacchi (1,5 milioni), italiani (1,3 milioni) e portoghesi (1 milione). Tra i cittadini provenienti da paesi non appartenenti all'Ue, le comunità più numerose sono la turca (2,4 milioni), la marocchina (1,8 milioni) e l'albanese (1 milione).

    Dal rapporto emerge che i cittadini stranieri che vivono in Unione europea sono più giovani della popolazione locale. L'età media è infatti di 34,3 anni a fronte di 41,2 tranne in Estonia, Lettonia e Polonia. Le differenze più significative si registrano in Italia (32,3 anni a fronte di 43,9), in Finalandi (33 a fronte di 42,1) e in Danimarca (32,1 a fronte di 41). Infine, i cittadini extra-comunitari sono più giovani dei comunitari (33 anni a fronte del 36,9).

    "Foreigners living in the EU are diverse and largely younger than the nationals of the EU Member States"

    02/10/10

    ellis island migration museum

    Un unico museo negli USA comprende i siti della Statua della Libertà e del Museo Nazionale delle Migrazioni: simbolicamente una scelta di grande portata.
    Quest'ultimo, curatissimo, (The Ellis Island Migration Museum), rende con grande fascino volti, storie personali e meccanismi di controllo dei 12 milioni di migranti che hanno attraversato le Golden Doors dal 1892 al 1954.
    "Island of Hope - Island of Tears": questo è stata Ellis Island per milioni di migranti.
    Fortunatamente la scelta del nome fa giustizia di un pizzico edulcorazione dei drammi che hanno visto questi luoghi.

    ellis island search

    American Family Immigration History Center. Explore Your Family History at Ellis Island.
      
      Sign Up Now!

    è abbastanza toccante, dopo aver digitato il mio comune cognome italiano, aver trovato 156 corrispondenze nel data base di Ellis Island: 12 milioni di emigranti passati per la porta d'america.
    Chiunque può cercare a questo sito:


    What is the Passenger's Name?

    Enter passenger information, then click Start Search.

    First Name (optional)                Last Name
       

    Approximate Year of Birth         Gender      
              

    Ellis Island photogallery


    Foto dall'Ellis Island Migration Museum
    (NYC 2010)

    quei necessari nuovi italiani

    di Giampiero Della Zuanna 
    Le previsioni demografiche degli anni Ottanta indicavano come probabile un invecchiamento insostenibile e una rapida diminuzione della popolazione italiana, con conseguenti gravi problemi sociali ed economici. Non è accaduto, perché negli ultimi trent'anni sono entrati in Italia milioni di giovani cittadini stranieri. E tutto fa pensare che il meccanismo di rimpiazzo della popolazione continuerà. Perché neppure la crisi fermerà l'afflusso dei nuovi italiani.
    Secondo le previsioni demografiche degli anni Ottanta, il crollo della fecondità e l’incremento della sopravvivenza adulta e anziana avrebbero potuto generare un invecchiamento insostenibile e una rapida diminuzione della popolazione italiana, con conseguenti gravi problemi sociali ed economici. Ciò non è accaduto, perché negli ultimi trent’anni sono entrati in Italia milioni di nuovi giovani cittadini stranieri.

    eurostat: remittances 2009


    Remittances from the EU down for the first time in 2009, flows to non-EU countries more resilient




    Eurostat has recently started to collect and
    disseminate data related to the flows of
    household income generated by the permanent
    or temporary movement of people to other
    countries. This paper highlights the main
    characteristics of the newly disseminated data
    set, which includes data on workers` remittances
    and compensation of employees. While workers`
    remittances are mainly related to migrants who
    come from outside the EU and tend to stay for a
    long time, compensation of employees is mainly
    related to cross-border and seasonal workers
    who usually come from neighbouring countries.
    Outflows of compensation of employees reached
    €41.6 billion in 2009, while outflows of workers`
    remittances reached €29.6 billion - making a
    total of €71.2 billion. However, this figure
    represents a fall of 4% compared to 2008 and
    the first decline after a long period of
    continuous growth

    8° newsletter Fondo integrazione

    Ottavo numero della “Newsletter FEI”, disponibile al seguente link.